"MOSTRE 2025” del “MUSEO PINACOTECA di ARTE CONTEMPORANEA di TEORA” e MEETING DI POESIE, a cura di Nicola Guarino e Maurizio Vitiello
- Davide Guida
- 2 giorni fa
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Nell’ambito delle “MOSTRE 2025” del “MUSEO PINACOTECA di ARTE CONTEMPORANEA di TEORA”, a cura di Nicola Guarino e Maurizio Vitiello, sarà inaugurata Sabato 26 Aprile 2025, alle ore 17.30, l’esposizione “SINTESI MATERICHE” con opere recenti dell’artista Maria Pia Daidone.
Sarà aperta sino a Domenica 18 Maggio 2025, orario 17.30/20.00, esclusa domenica.
Nella stessa serata culturale saranno visibili alcune pubblicazioni della Collana “Frontiere della poesia contemporanea”, edita da “la Valle del Tempo”, realizzate con opere di Maria Pia Daidone.
Saranno presentati, inoltre, alcuni libri di quest’interessante collana:
Di impavida poesia, a cura di Rita Felerico, 2023;
Michela Bozza, Pensieri con ... versi. Ritratti, immagini, stati d’animo, sensazioni presi al volo, 2024;
Floria Bufano, Ialine Trasparenze, 2024;
Sara Salvatore, Lacrime inverse. Poesie, 2025
Pino Cotarelli, Michela Bozza, Floria Bufano, Rita Felerico, Nicola Guarino, Sara Salvatore e Maurizio Vitiello commenteranno e leggeranno poesie di queste raccolte poetiche e anche di altre edizioni.
SCHEDA DELLA MOSTRA
Maria Pia Daidone opera per riepiloghi finali dando vita a sintesi e determina preziosità semantiche.
L’artista opera per coniugazioni estreme motivando e sostanziando una “sintesi materica fattuale”, che non ha nulla a che vedere con una “sintesi virtuale”.
Quest’innovazione seriale distingue la sua ultima produzione, che sviluppa tra Londra, Napoli e Cantalupo nel Sannio (IS) e che ha presentato in occasioni espositive di livello, tra cui, la rassegna internazionale di arte contemporanea “Premio Sulmona”, nel 2022 e 2023, e all’”EuroExpoArt” in “VerniceArtFair”, Forlì 2024 e 2025.
Intende, così, sottolineare corpo e colori in un insieme energico e utile, anche per ripartire sostanza e movimento, nonché per determinare trasparenze e motivazioni, d’impeccabile valore semantico e filigrane emotive d’indiscussa valenza, che agitano onde intime e incapsulano vertigini.
Con abile azione creativa è stata capace di determinare, in strati e sottostrati, alcuni colori, a contrappunto, e a specificare con garbo linguistico multiple densità tattili.
Abbreviazioni risuonano nello specchio della memoria e producono, in un’ansia germinativa, nuove impostazioni calibrate e di carattere.
Con queste opere emerge la volontà dell’artista napoletana di puntare all'essenza delle cose; va dritta al cuore.
Tra le crepe di un tempo senza tempo, prorompe e si erge una consistenza che ci racconta la percezione di un intimo vissuto; quasi come un muro logorato dagli anni, scalfito da guerre e intemperie, da “fermare”.
L’operazione si fa portavoce di una revisione esistenziale.
Ecco il pensiero di Maria Pia Daidone sull’ultima sua produzione:
“Il materiale cartaceo, come un abile trasformista, può diventare carezzevole e fragile o forte, duro, e compatto.
Nelle ultimissime opere di questo ciclo fragilità e forza trovano la loro intima convergenza nel concetto di “Sintesi Materica” per diventare sentieri creativi di un intimo e ultimo pensiero proiettato verso l’essenza di un tracciato di vita.”
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