Eccoci, caro lettore, alla seconda puntata. Come ti dicevo, c’incontreremo ogni fine settimana per parlare di politica e raccontare senza ipocrisie certi “vizi” che, di là della norma statutaria, tendono ad essere la quotidianità di molti partiti. La politica dei “politici” ci fa un po’ dannare, però molti atteggiamenti del popolo sono inefficaci o quanto meno superficiali; nei nostri incontri cercheremo di ovviare, come potremo, anche a questa superficialità. Bene, proseguiamo!
Ti racconto la politica n. 2
Quale conta di più? Esiste una terza linea non “visibile”? Sono le domande che concludevano il capitolo di d’inaugurazione della nostra rubrica. La risposta sta arrivando, ma prima tracciamo sul nostro schema una terza linea a fianco delle precedenti. Si tratta di una linea che vuole farsi vedere poco, dunque, disegniamola più sottile o tratteggiata e chiamiamola “Sottobosco”; capiremo presto che non le diamo questo nome per caso. Nella terza linea che è stata appena tracciata, elencheremo alla rinfusa, magari solo in base a un presunto ordine d’importanza, i nomi delle “appendici” pubbliche, semipubbliche e d’influenza pubblica che conosciamo. Sappiamo che neppure il più preparato e informato sarà in grado di inserire nella terza linea del nostro schema l’intera foresta delle appendici accennate, anzi pensiamo addirittura che sarà in grado di elencarne solo una piccola percentuale. Proseguendo in questi capitoli, capiremo i motivi per i quali sono stati creati gli incredibili organismi del “Sottobosco” che, forse, avremmo potuto chiamare “Occulto”. In più, non dimentichiamo che ognuno di quegli infiniti organismi e paraorganismi è retto da presidenze, vicepresidenze, amministratori delegati, direttori, ispettori, commissioni e organi statutari di ogni tipo, così come d’ogni tipo sono i consulenti esterni di cui detti organismi si avvalgono.Nel pezzo di carta sotto i nostri occhi, ci sono ora tre linee parallele che abbiamo chiamato “Partito”, “Istituzione” e “Sottobosco”. Il nostro schema è praticamente pronto, dunque possiamo utilizzarlo per fare un viaggio dentro la politica e dentro i partiti, perfino per scoprirne vizi e veleni. A proposito, rispondo alle domande. Sì, l’abbiamo appena tracciata sul foglio, dunque sai già che la terza linea esiste. Infine, la linea che conta di più, cioè quella che ha potere decisionale sulle altre due, è la linea che abbiamo chiamato “Partito”. Forse non lo sai, ma sono i dirigenti dei partiti politici che stabiliscono tutti ma proprio tutti gli “abitanti” delle altre due linee… Prossimamente vedremo come e perché. conta di più? Esiste una terza linea non “visibile”? Sono le domande che concludevano il capitolo di d’inaugurazione della nostra rubrica. La risposta sta arrivando, ma prima tracciamo sul nostro schema una terza linea a fianco delle precedenti. Si tratta di una linea che vuole farsi vedere poco, dunque, disegniamola più sottile o tratteggiata e chiamiamola “Sottobosco”; capiremo presto che non le diamo questo nome per caso. Nella terza linea che è stata appena tracciata, elencheremo alla rinfusa, magari solo in base a un presunto ordine d’importanza, i nomi delle “appendici” pubbliche, semipubbliche e d’influenza pubblica che conosciamo. Sappiamo che neppure il più preparato e informato sarà in grado di inserire nella terza linea del nostro schema l’intera foresta delle appendici accennate, anzi pensiamo addirittura che sarà in grado di elencarne solo una piccola percentuale. Proseguendo in questi capitoli, capiremo i motivi per i quali sono stati creati gli incredibili organismi del “Sottobosco” che, forse, avremmo potuto chiamare “Occulto”. In più, non dimentichiamo che ognuno di quegli infiniti organismi e paraorganismi è retto da presidenze, vicepresidenze, amministratori delegati, direttori, ispettori, commissioni e organi statutari di ogni tipo, così come d’ogni tipo sono i consulenti esterni di cui detti organismi si avvalgono.
Nel pezzo di carta sotto i nostri occhi, ci sono ora tre linee parallele che abbiamo chiamato “Partito”, “Istituzione” e “Sottobosco”. Il nostro schema è praticamente pronto, dunque possiamo utilizzarlo per fare un viaggio dentro la politica e dentro i partiti, perfino per scoprirne vizi e veleni. A proposito, rispondo alle domande. Sì, l’abbiamo appena tracciata sul foglio, dunque sai già che la terza linea esiste. Infine, la linea che conta di più, cioè quella che ha potere decisionale sulle altre due, è la linea che abbiamo chiamato “Partito”. Forse non lo sai, ma sono i dirigenti dei partiti politici che stabiliscono tutti ma proprio tutti gli “abitanti” delle altre due linee… Prossimamente vedremo come e perché.